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The AI.D; il cyberbullismo oltre le parole

Educare per prevenire e contrastare fenomeni di bullismo e cyberbullismo.

step 1: il progetto

Le ACLI di Roma dal 2021 hanno lanciato il progetto “Connesso: navigare nel web senza affondare”. L’ obiettivo è stato quello di formare i giovani sui rischi e le opportunità della rete per un uso consapevole del web e per un potenziamento delle conoscenze verso il settore informatico- digitale, oggi in costante crescita nel mondo del lavoro.

Un’attenzione particolare è stata riservata al tema del contrasto del bullismo e del cyberbullismo, con incontri e laboratori multimediali che hanno coinvolto oltre 200 ragazzi di tre istituti superiori di Roma. Frutto dell’iniziativa un contest creativo che ha visto la realizzazione di tre campagne di sensibilizzazione realizzate dai ragazzi e che li vede direttamente protagonisti. L’idea è stata quella di accompagnare i giovani nella creazione di contenuti destinati ai propri coetanei mettendo in luce le loro idee, paure e riflessioni

step 2: lo spot televisivo

Il progetto però non si è fermato alla sua prima edizione, ma è proseguito con nuovi sviluppi che lo hanno portato a realizzare uno spot di sensibilizzazione in onda sulle Reti Mediaset. La protagonista è stata la giovane cantate e influencer Martina Attilli.

step 3: la mostra the ai.d

Siamo andati oltre le parole per rappresentare il volto invisibile del cyberbullismo. Siamo andati oltre le parole per raccontare come si sente una vittima davanti a quel video, a quel commento sui social dove viene preso in giro. Siamo andati oltre le parole per mettere in scena gli effetti che questo tipo di violenza innesca nelle vittime. Siamo andati oltre le parole sì, ma siamo partiti dalle parole. Dalle storie, dalle emozioni che ci hanno raccontato proprio i ragazzi in questi anni in cui siamo stati nelle scuole superiori a sensibilizzare su questo problema sempre più emergente.

Lo abbiamo fatto aiutandoci con una software di intelligenza artificiale che ha trasformato trenta racconti in altrettante opere di arte digitale. La tecnologia, invece di amplificare il problema, questa volta, ha aiutato i ragazzi a manifestare e condividere le loro esperienze traumatiche.

Dal 18 al 21 aprile 2023 la mostra “The AI.D. il cyberbullismo oltre le parole è stata esposta presso “La Vaccheria”
QUI PER VEDERE LE IMMAGINI DELLA MOSTRA

Le parole hanno un peso, un colore e una forma. Possono essere affilate come un coltello, morbide come un abbraccio, pesanti come un macigno. Possono essere vivaci come il giallo del sole. Possono essere buie e profonde come una voragine. Possono essere luminose come un cielo stellato. Sceglierle con sensibilità, cura ed empatia, è stato uno dei messaggi in bottiglia che abbiamo voluto lasciare con la mostra “The AI.D: il cyberbullismo oltre le parole”, che abbiamo realizzato collaborazione con il coordinamento nazionale dei Giovani delle ACLI.

La mostra è stata aperta al pubblico in occasione del 55esimo incontro di studi nazionali delle ACLI “Nuove tecnologie e intelligenza artificiale. Esperienza del limite e desiderio di infinito”, che si è svolto a Cuneo dal 21 al 23 settembre 2023.

Dalla paura all’arte digitale per denunciare le sofferenze che vivono i giovani vittime di bullismo e cyberbullismo. La mostra, infatti, ha voluto mettere in scena gli effetti devastanti che questa forma di violenza innesca sui giovani, entrando così nel loro universo invisibile abitato da ansia, angoscia, solitudine, smarrimento, rabbia, vergogna del proprio corpo e perdita di fiducia in sé stessi.

Siamo partiti proprio dalle loro testimonianze che ci hanno raccontato in questi ultimi due anni in cui con la nostra squadra di psicologhe ed educatrici siamo stati negli Istituti scolastici per sensibilizzarli su questo fenomeno sempre più dilagante. Un software di intelligenza artificiale ha fatto il resto, traducendo 30 storie vere di ragazze e ragazze (in totale ne abbiamo raccolte 300), in altrettante illustrazioni digitali, e trasformando così come ha spiegato la nostra presidente Lidia Borzì “le emozioni e le ferite dei giovani in opere d’arte di speranza e rinascita”, perché “solo attraverso la consapevolezza e il protagonismo dei ragazzi possiamo insegnare loro che contrastare questa grave piaga è possibile”.

Oltre a esporre la cruda realtà del cyberbullismo ed essere un grido contro l’indifferenza, la mostra “The AI.D” ci sprona a diventare custodi di 3 parole, ascolto, empatia e comprensione. Sono tre parole di cristallo da maneggiare con cura per combattere il cyberbullismo e creare un mondo in cui ogni giovane possa crescere senza paura.

 

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