Si è svolta il 13 maggio 2014, a San Giovanni in Laterano la Messa per il 25° di consacrazione episcopale e il 50° di sacerdozio di S.E. Cardinale Agostino Vallini vicario del Papa per la diocesi di Roma.
Alla celebrazione, alla quale erano presenti più di duemila fedeli, hanno partecipato 28 cardinali, 60 vescovi e più di 500 sacerdoti provenienti da varie diocesi, oltre a Roma e rappresentanti delle autorità civili e militari.
L’inizio è stato caratterizzato dalla lettura della lettera che Papa Francesco ha inviato al Cardinale Vallini, nella quale ha ricordato come la missione «del vescovo e del sacerdote sia quella di suscitare interesse per scoprire il bisogno di Dio in tanti cercatori di verità». Di fronte ai bisogni dell’uomo di oggi confuso e smarrito, ha sottolineato il cardinale, «c’è bisogno di uno sguardo che squarci le nebbie del dubbio e apra alla luce radiosa della verità di Dio sull’uomo». Per questo il vescovo deve essere il segno della paternità di Dio verso tutti, ma soprattutto verso i più deboli e fragili, «come i vecchi e i nuovi poveri».
Dopo aver ripercorso i ricordi della giornata di consacrazione episcopale che il cardinale descrive così: «Quel giorno – ha ricordato il cardinale – ebbi la percezione che il Signore mi chiamava a seguirlo ancora più intimamente e con rinnovato slancio e generosità. Un brivido – ha continuato – di emozione e di paura». Ma anche una forte presenza dello Spirito Santo, che convertì queste emozioni «in gioia, serenità e pace», gli invitati sono stati ricevuti per un saluto.
Alla Santa Messa Giubilare era presente la presidente, Lidia Borzì con una delegazione delle ACLI di Roma. Alla conclusione della celebrazione, la delegazione delle Acli di Roma, ha portato personalmente gli auguri per l’importante traguardo dei 25 anni di ordinazione episcopale e i 50 anni di ordinazione sacerdotale assicurando vicinanza e collaborazione rispondendo all’invito espresso dal Santo Padre Francesco in occasione del Convegno su “La missione dei laici cristiani nella città” dello scorso mese di marzo, “Roma sarà migliore …se non ci saranno persone che la guardano da lontano, in cartolina, che guardano la sua vita solo dal balcone… senza coinvolgersi in tanti problemi…di uomini e donne, che alla fine…lo vogliamo o no, sono nostri fratelli”.
“Ringraziamo davvero di cuore il Cardinale Vallini perché lo sentiamo nostro “pastore con l’odore delle pecore”, – afferma Lidia Borzì – e confermiamo il nostro impegno ad essere “sentinelle del territorio” che contribuiscono ad intercettare i vecchi e i tanti nuovi bisogni emergenti anche a causa di un lavoro, la tematica che ci sta più a cuore, che manca, che si perde facilmente, che spesso è in nero e senza tutele.
In un momento di smarrimento spirituale e sociale non possiamo lasciare che qualcuno si trovi a camminare da solo, è per questo che noi vogliamo andare verso le periferie esistenziali, favorendo lo sviluppo e la valorizzazione di reti di collaborazioni e di alleanze con il mondo dell’associazionismo per creare percorsi condivisi e una comunità inclusiva che non lasci indietro nessuno, come la DSC ci insegna”.
La lettera di Papa Francesco al cardinale Vallini nel 25° di episcopato