Disporre sedie, piatti, forchette e bicchieri. Sistemare con cura la tovaglia e piegare i tovaglioli. Apparecchiare una tavola è molto più che un’azione, è un gesto di accoglienza, una forma d’arte che parla di comunità.
Ma la sua bellezza più profonda emerge pienamente nel momento in cui quella tavola si riempie di persone, sorrisi, e storie. Quando ci si siede insieme per condividere il cibo, le parole, le emozioni. È lì, tra una portata e una risata, che nascono i legami autentici. È lì che si costruisce la comunità.
Proprio questo è accaduto sabato scorso alla Parrocchia San Giovanni Leonardi, dove abbiamo vissuto una serata speciale insieme a tantissime famiglie. Un’occasione unica per celebrare l’inizio del Giubileo delle Famiglie, dei Nonni, degli Anziani e dei Bambini.
Nel cortile dell’oratorio, si sono intrecciati volti, lingue, culture ed esperienze. Parole come inclusione e multiculturalità hanno preso forma concreta nelle relazioni, nei gesti semplici, nell’ascolto reciproco. A tutto questo vogliamo aggiungere una parola che riassume il senso della serata: grazie.
Grazie a chi ha partecipato, dai più piccoli ai più grandi, portando la propria presenza, il proprio vissuto, il proprio sorriso. Grazie ai nostri operatori e volontari del Servizio Civile Universale, che con dedizione e passione ci hanno aiutato.
Grazie a Padre Antony Samy Esron OMD per la calorosa accoglienza e per averci aperto le porte della comunità parrocchiale con generosità e spirito di condivisione.
Grazie a Vivenda e Mediahospes, che hanno scelto di donare le eccedenze alimentari alla nostra Buona Pratica “Il cibo che serve”, una Buona Pratica che ogni giorno trasforma ciò che rischia di andare perso in un’opportunità di legami.