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Rompiamo il ghiaccio della disuguaglianza di genere

giornata internazionale della donna 2024 acli roma

Rompere il ghiaccio della diseguaglianza di genere. È questa l’immagine scelta dalle ACLI di Roma e provincia per celebrare la Giornata Internazionale della Donna che si celebra come ogni anno l’8 marzo. Per l’occasione, infatti, è stata realizzata una cartolina di sensibilizzazione con questo slogan, e l’immagine di una donna che cammina su una fragile lastra di ghiaccio, piena di crepe.

 

Ogni giorno sei costretta a camminare su una lastra di ghiaccio. A fare i conti con quella morsa di stereotipi e discriminazioni che rischiano di spezzare la tua autenticità e di soffocare i tuoi sogni. Con l’incubo di cadere nella spirale della violenza e di diventare un altro titolo sul giornale.
Ogni giorno sei costretta a confrontarti con quel gap salariale persistente rispetto ai tuoi colleghi uomini: cifre più basse che si traducono per te in un potere d’acquisto minore e in un rischio maggiore di cadere nella povertà.
 
Ogni giorno sei costretta a scontrarti con scarse opportunità di lavoro dignitoso.
A scegliere tra la possibilità di fare carriera o di diventare madre. A sdoppiarti tra la tua vita lavorativa e quella familiare, rincorrendo una giornata che dura però “solo 24 ore”. A subire gli effetti della sotto rappresentanza in ruoli di leadership e decisionali.
 
Ogni giorno cammini su un terreno incrinato e scivoloso, dove ogni crepa rappresenta quella disuguaglianza di genere radicata nel tessuto della nostra società.
Nonostante tutto non retrocedi di un passo.
 
Sfidi il ghiaccio, dimostrando una straordinaria forza interiore, con il tuo sguardo che punta sempre lontano, tra visione e concretezza, presente e futuro. Due termini che la società civile ha il compito di ridisegnare. Perché quello che è stato fatto fino ad ora non basta!
 
Quello che è stato fatto finora non basterà mai se tutti i soggetti della società civile non abbracciano due parole chiave: corresponsabilità e cambiamento culturale, che devono essere impresse in ogni dimensione del vivere.
 
Affinché finalmente si riempiano quelle crepe e si coltivi un terreno che tutela e difenda la dignità e centralità tua e di ogni donna.