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Mozione del XXV Congresso delle ACLI di Roma

Le ACLI provinciali di Roma, riunite nell’assise del loro XXV Congresso Provinciale (Roma 12 marzo 2016) sul tema “Lavoro e solidarietà per il cambiamento della città metropolitana di Roma Capitale” ,approvano la relazione della Presidente Lidia Borzì e ne recepiscono interamente l’appello a lasciarsi contagiare dal cambiamento, come protagonisti attivi della società civile e telai di coesione sociale.

Alla luce dei fortissimi cambiamenti interni ed esterni al Sistema ACLI che stiamo attraversando, vogliamo contribuire a costruire un futuro credibile investendo su lavoro e solidarietà, temi  vettori capaci di veicolare i principali ambiti del vivere umano da cui discendono la dignità e la centralità della persona.

Per essere pronti ai cambiamenti, auspichiamo di rafforzare la nostra identità di Sistema, attraverso il percorso già intrapreso con successo delle Piazze di Incontro, offrendo a dipendenti, soci e volontari l’opportunità di conoscersi e riconoscersi parte integrante di un Sistema che sia una porta sociale per accedere alle altre.

Recuperando e attualizzando le nostre fedeltà, saremo capaci di affrontare la sfida dei cambiamenti e rispondere ai crescenti bisogni dei cittadini della capitale e dell’area metropolitana.

 

GLI AMBITI DEL NOSTRO IMPEGNO

Nell’ambito del lavoro, sottolineiamo l’importanza di un’alleanza tra tutti i soggetti sociali interessati ad educare al lavoro, contrastare la disoccupazione e promuovere il lavoro buono inteso  come virtù: i sindacati, le  organizzazioni come le ACLI le imprese le istituzioni locali, la Scuola, l’Università e tutte le parti sociali, passando per le parrocchie e le famiglie, ciascuno per la propria parte, per costruire una comunità educante, che investe sul lavoro come porta di accesso ai diritti cittadini.

L’attenzione delle ACLI provinciali di Roma dovrà essere altresì rivolta non solo ai giovani, ma a tutti i lavoratori che ruotano intorno al nostro Sistema, dai soci agli utenti.

Il lavoro dei giovani, delle donne, degli immigrati e dei soggetti svantaggiati è la chiave del futuro e della speranza, che può ridare slancio all’economia e fiducia alla nostra città, alle persone, alle famiglie, alle stesse imprese. L’unità del mondo del lavoro, la corresponsabilità delle parti sociali e il metodo della concertazione, sono strumenti indispensabili per dare sostanza alla democrazia e ad un modello di sviluppo realmente al servizio dell’uomo.

Nell’ambito della solidarietà, dobbiamo contribuire, ciascuno nel proprio ambito d’azione, alla trasformazione dalla Polis a Comunitas, da città che rischia di essere ridotta a mero agglomerato urbano a comunità di persone fondata sulle relazioni.

Come cristiani laici impegnati nei crocevia esistenziali, continuiamo a farci carico delle fragilità che incontriamo, potenziando i progetti che ci rendono moltiplicatori di solidarietà come “Il pane a chi serve”, che nella sua fase di rilancio, grazie ai volontari coinvolti e alla rete attivata sul territorio, ha posto le ACLI di Roma tra i protagonisti della solidarietà capitolina.

La città metropolitana di Roma Capitale ha bisogno di un welfare attivo, generativo, comunitario e partecipativo.

Per attuare un cambiamento dobbiamo promuovere un modello di welfare incentrato su politiche integrate e interdipendenti, scevro dalle logiche dell’emergenza e dell’assistenzialismo, continuando a svolgere il nostro ruolo in chiave promozionale.

Perseguiremo la proposta di creare un albo cittadino delle associazioni per buone pratiche che lavorino sul principio delle porte sociali, per poter finalmente superare la logica dell’emergenza e avere delle politiche sociali sistemiche, dove il terzo settore sia un attore autorevole e competente.

Lavoro e solidarietà sono quindi i due fili conduttori del cambiamento, che veicolano i temi della coesione, della partecipazione e della cittadinanza e sono senza dubbio i cardini sui quali poggia il benessere di una comunità impegnata a costruire un futuro credibile.

Insieme alla sussidiarietà, rappresentano le linee guida del nostro impegno per la comunità nei prossimi 4 anni.
La partecipazione è il presupposto necessario per essere a tutti gli effetti parte attiva della vita della propria comunità.
La cittadinanza genera appartenenza e protagonismo consapevole.
La coesione è il nodo fondamentale per una comunità capace di essere garanzia di tutela e protezione a tutto tondo attorno alla persona.
Siamo chiamati quindi a ripartire dall’attualizzazione delle nostre fedeltà al Lavoro, alla Chiesa e alla Democrazia e a rinnovare il patto associativo per continuare a perseguire quello che il nostro fondatore Achille Grandi ha chiamato: un grande compito.

In quest’ottica bisogna proseguire il percorso avviato agendo sempre con due registri:
Sul versante interno rilanciando il fondamentale ruolo dei nostri circoli e dei nostri nuclei, impegnandoci a portare le ACLI laddove ancora non sono presenti implementando e diversificando la nostra presenza aggregativa nel territorio,attraverso i Servizi di Patronato, assistenza fiscale, gli sportelli lavoro, e attraverso i Punto Famiglia radicati sul territorio, i progetti e le numerose iniziative solidali, al fine di ridare slancio alla nostra capacità di ascolto dei bisogni reali delle persone e delle nuove esigenze di partecipazione democratica e sociale.

Con l’obiettivo di coniugare sempre la concretezza dell’azione sociale e politica con un lavoro di visione e di proposta lungimirante.

Sul versante esterno continuando a mantenere il nostro ruolo di pungolo per le istituzioni, ponendoci quali interlocutori credibili e competenti. Continuando a tessere legami di prossimità sociale con tutti i protagonisti della comunità cittadina.

Affidiamo al prossimo percorso quadriennale la speranza di capitalizzare il lavoro fatto e sostenere la nuova presidenza sulla scia della continuità di un cammino tracciato nel solco del bene comune. Consapevoli che il Bene Comune si costruisce insieme.