
Alla prima parte dedicata all’approfondimento culturale sono seguite le testimonianze di PIETRO IANNI, segretario regionale FISASCAT Cisl Lazio, ALBERTO FARNETI, responsabile Casa Santa Giacinta della Caritas di Roma e MATTEO MARIOTTINI, direttore del patronato ACLI di Roma che hanno contribuito a fornire uno spaccato di concretezza, spiegando come sia possibile vivere le indicazioni dell’Evangelii Gaudium anche nell’operato concreto di tutti i giorni. Tre esperienze non di semplici mestieri, ma di tre persone occupate ogni giorno a dare risposte ad altri lavoratori, o a situazioni di estremo disagio.
“Parlare di lavoro oggi è quasi un atto di coraggio. Questo tema infatti è sempre più spesso legato a concetti negativi che descrivono il delinearsi di un’inedita frattura sociale che mette in discussione il valore del lavoro, ricco di conoscenze, fonte d’identità e di autonomia, produttore di bene comune e di coesione sociale nonché vettore di sistemi universalistici di protezione sociale e di cittadinanza – dichiara Lidia Borzì, Presidente delle ACLI di Roma – è stato molto importante capire che siamo chiamati ad “nuova cultura del lavoro” che ribalti quel circolo vizioso che difende quella che Papa Francesco definisce “l’autonomia assoluta dei mercati e la speculazione finanziaria senza limiti”, per farlo dobbiamo rimettere la persona al centro. Un invito che accogliamo con gioia e che ben descrive l’impegno di tutto il sistema ACLI di Roma nel territorio. Iniziare il 2015, anno del 70° anniversario della fondazione delle ACLI, con questo primo evento sul Lavoro ed Evangelii Gaudium è una felice congiuntura.”.
“Nell’ambito del lavoro, l’Evangelii Gaudium può indicare delle linee guida rispetto all’approccio da avere soprattutto nei confronti dei giovani questa esortazione infatti ci richiama a considerare la persona come il grande criterio per valutare il bene comune, e quindi ci parla del lavoro – afferma Luigino Bruni – oggi la nostra civiltà non vede il lavoro perché vede poco la persona: vede il consumatore, il risparmiatore, il debitore, non la persona. Ma il lavoro ha bisogno di vedere la persona, la sua vocazione, i suoi talenti, il suo destino. Occorre ripartire da qui.”
Rassegna stampa: ACLI incontro gp2 lavoro e economia e intervista a RADIO VATICANA

