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Covid-19 solidarietà, lavoro di rete e corresponsabilità, le risposte alla crisi

L’articolo pubblicato da Roma Sette sul dibattito online “Dal Covid-19 alla crisi economica e sociale: piste di impegno oltre le emergenze”, tramesso lunedì 25 maggio, in diretta streaming sulla pagina facebook delle ACLI di Roma.

«In tempo di pandemia ci siamo trovati a dover contare su una piattaforma di valori condivisi molto più solida di quella che potevamo immaginare, che ci consente di correggere il tiro e riequilibrare elementi a cui non facevamo più caso».  Sono queste le parole del vescovo Gianpiero Palmieri, delegato diocesano per la carità, intervenuto al dibattito promosso dalle ACLI provinciali di Roma sul tema “Dal Covid-19 alla crisi economica e sociale: piste di impegno oltre le emergenze”, trasmesso ieri, 25 maggio, in diretta streaming sulla pagina Facebook dell’associazione.

Un messaggio di speranza, quello lanciato dal presule che ha colto l’occasione anche per definire i contorni di un’emergenza che sta assumendo dimensioni sempre più preoccupanti. «Nei centri Caritas di Roma e nei centri simili le richieste di aiuto sono raddoppiate, in qualche caso triplicate, e si sta avvicinando sempre di più una folla di persone che è passata da povertà relativa a povertà assoluta – ha spiegato Palmieri -. Questo significa che la solidarietà, la corresponsabilità e il mettersi insieme sono fondamentali per fare in modo che nessuno si trovi nella condizione di essere scartato».

Sull’importanza del lavoro in rete si è soffermata anche la presidente della ACLI romane Lidia Borzì, la quale ha aperto il suo intervento evidenziando le conseguenze di un’emergenza sanitaria diventata ben presto sociale, economica e occupazionale. «Questa pandemia ha rappresentato uno spartiacque sia per il Paese che per le persone: da una parte ha reso infatti ancora più fragili gli “scartati”, dall’altra ha messo in serie difficoltà una larga fascia di popolazione che, pur vivendo una quotidianità problematica, non aveva avuto mai necessità dei servizi di assistenza – ha commentato Borzì -. Invece tanti, tra loro, hanno chiesto aiuto al nostro Segretariato sociale, il quale in poco tempo ha intercettato più di 7mila persone». Un servizio che l’associazione ha inteso attivare «non solo per offrire risposte concrete ma anche per rappresentare un gancio utile per un modello di inclusione sociale attivo».

Un’emergenza nell’emergenza non più rinviabile, in cui centrale è il ruolo delle scelte non solo comunitarie ma anche individuali, fondamentali per scongiurare ulteriori danni al nostro tessuto sociale. «Questo nemico invisibile da una parte ci ha ricordato la grande fragilità dell’uomo, dall’altra ci ha insegnato a riconsiderare le cosiddette buone maniere, come il fatto di lavarsi le mani o evitare luoghi sovraffollati», ha riferito Francesco Franceschi, direttore del Pronto soccorso del Policlinico Agostino Gemelli. «In questo momento molto importante è la prevenzione: il rischio zero non esiste ma un rischio controllato sì – ha aggiunto -. Quindi più pazientiamo e meno danni all’economia facciamo».

E proprio sull’aggravamento della crisi economica e occupazionale seguita all’impatto devastante del coronavirus è intervenuto Lorenzo Tagliavanti, presidente della Camera di commercio di Roma: «Nella Capitale ci sono 500mila imprese e il 10% potrebbe non riaprire: parliamo di 50mila imprese e temiamo che almeno 80mila persone possano perdere il lavoro – ha dichiarato -. Tra questi ci sono anche molti titolari d’impresa». Un vero e proprio disastro «paragonabile solo al dopoguerra – ha aggiunto -. Nel 2008, dopo il primo anno di crisi c’era stato un calo di Pil del 2,4%, ora in due mesi l’Italia ha perso il 9%». E conclude: «Tuttavia, i punti che abbiamo perso li possiamo recuperare rapidamente, perché contrariamente alla crisi del 2009 è possibile il rimbalzo».

Una riflessione a più voci, quella di ieri sera, che ha visto la partecipazione anche del vicepresidente della commissione Politiche sociali della Regione Lazio, Paolo Ciani, il quale ha concluso il suo intervento sottolineando ancora una volta la centralità di una sinergia: «In un momento di difficoltà come questo anche le istituzioni si sono rese conto di quanto sia vitale per la nostra società l’apporto che l’associazionismo, il mondo cattolico e il terzo settore possono dare alla vita quotidiana».

FONTE: ROMA SETTE