Ci siamo preparati con anticipo, abbiamo organizzato tutto e schierato in campo la nostra rete esterna ed interna, una vera e propria gara di solidarietà che ha visto coinvolti 5 ristoranti della città che hanno cucinato per 26 ospiti, per 70 giorni piatti caldi, gustosi e abbondanti, i forni aderenti al progetto “Il pane a chi serve 2.0” che ci davano ogni sera pane, pizza e dolciumi, Associazioni ed Istituzioni una affianco all’altra, Ipab Sant’Alessio, Primo Municipio, Croce Rossa e ACLI di Roma.
TUTTE le ACLI di Roma, dai dirigenti ai volontari di servizio civile, dagli operatori dei Servizi ai tesserati dei circoli.
E poi le parrocchie dove siamo presenti, gli Scout, le altre Associazioni che accompagnano ogni giorno i senza fissa dimora nel loro percorso.
Ci siamo preparati per la nostra risposta all’emergenza freddo, che quest’anno è stato proprio il freddo, quello vero, con tanto di neve.
Ci siamo stati anche con la neve a Via Dandolo ed abbiamo incontrato persone, abbiamo voluto fare un passo oltre, parlando con loro, per cercare di capire se c’era una possibilità più concreta di aiuto, oltre i pasti e l’accoglienza.
E SI, c’è stata una possibilità in più…
C’è stata per R. giovane universitario, che per problemi familiari ha perso la bussola e grazie alle lunghe chiacchierate con i ragazzi delle ACLI ha trovato la spinta per scrivere un libro, perché tra un primo ed un secondo qualcuno gli ha portato un libro da leggere, ha scambiato idee filosofiche e gli ha detto di non mollare
C’è stata per F. che dopo aver incontrato i referenti per l’esigibilità dei diritti ha scoperto che potrà prendere una pensione
C’è stata per A. che non dava confidenza a nessuno, non si fidava, veniva, portava qualche dolcetto da condividere con gli altri e andava a dormire. Poi però quando stava per concludersi il progetto ha avuto paura di tornare in strada, lui proprio non ci sa stare, non è la sua vita, così ha trovato il coraggio di raccontarsi, la sua vita in Germania, il suo NO alla criminalità e la sua esperienza come Tato. A.non è tornato in strada a dormire, ha trovato lavoro tramite il nostro sportello di intermediazione come badante presso una famiglia
Altri non sono tornati in strada, altri purtroppo si, ma ad ognuno di loro abbiamo lasciato un kit in cui hanno trovato, tra le altre cose, un indirizzo, il nostro, quello delle ACLI di Roma, per avere un luogo a cui tornare…
“Certamente sono io il custode di mio fratello, che io lo ammetta o no, perché il suo benessere dipende da quello che io faccio o non faccio per omissione. Sono un essere morale perché riconosco questa dipendenza ed accetto la responsabilità che ne consegue” Emmanuel Lévinas
Si ringrazia:
Ristorante “Il Giubileo”, “Yellow”, Hotel “Ambasciatori Palace”, “La tana della volpe”, “La trattoriola Burro e Sugo”
I forni “L’antico Forno” e “Frontoni”
L’Hotel “9 hotel Cesari”
Giulia di Gregorio, Responsabile Funzione Sviluppo Associativo ACLI di Roma