Di Lidia Borzi, Presidente ACLI Roma e provincia
Ci siamo lasciati a luglio con l’augurio che fosse un’estate solidale e ci ritroviamo, al via del nuovo anno sociale, sulla stessa lunghezza d’onda.
Il rientro da una pausa estiva abbastanza turbolenta per la nostra città, ha visto due significativi appuntamenti che, auspichiamo possano segnarne la ripartenza scuotendo le coscienze su temi forti come legalità e accoglienza grazie all’impegno della società civile, per ridare un nuovo volto morale alla Capitale.
Mi riferisco sia alla manifestazione “Antimafia Capitale”sia alla “Marcia degli uomini e donne scalzi”. La prima organizzata lo scorso 3 settembre a seguito dello scandalo del funerale di Vittorio Casamonica in stile “padrino”, dove abbiamo avuto l’occasione di farci ascoltare dalle Istituzioni che governano Roma per ribadire l’importanza di essere coesi e credibili in un momento scuro come quello che stiamo attraversando.
La Seconda organizzata dal centro Baobab l’11 settembre, in favore dei nostri fratelli migranti, per testimoniare l’impegno dell’accoglienza, tra gesti concreti e visione di Speranza.
Le manifestazioni uniscono, scuotono, attirano l’attenzione, ma l’impegno poi deve essere costante e, soprattutto, concreto per affermare con forza che i cittadini non si rassegnano a vivere in una Roma dove tutto “cade a pezzi” (il soffitto della Metro ne sa qualcosa) e dove è presente la“mafia che non si vede”, quella che specula sui poveri, quella che si infiltra nelle istituzioni per il proprio tornaconto quella che trasforma i diritti in privilegi.
E’ proprio tra povertà e miseria, nelle periferie esistenziali, tanto care al faro più luminoso di questa città, Papa Francesco, che le mafie trovano terreno fertile.
La nostra città è messa a dura prova agli occhi del mondo intero, ma è proprio questo il momento di mostrare il coraggio e la forza del Bene Comune.
Un bene silenzioso, quello delle tante associazioni che ogni giorno tessono coesione sociale, un’opera che spesso non fa notizia, ma che, lontano dai riflettori, rappresenta l’anima sociale di Roma, un cuore pulsante che di certo non si vuol lasciare intimorire.
E mentre la giustizia fa il suo corso noi sentiamo la grande responsabilità di contribuire a rilanciare un percorso virtuoso e condiviso di confronto democratico e di attenzione forte ai veri bisogni dei cittadini.
Siamo alla vigilia del Giubileo della Misericordia indetto da Papa Francesco e, idealmente, ai cantieri per rendere più accogliente Roma, che auspichiamo termino nei tempi previsti, è necessario affiancare un grande cantiere della Speranza dal taglio fortemente culturale, educativo e sociale per una rinascita morale ed etica della città incentrato su: sussidiarietà, solidarietà, partecipazione, corresponsabilità e legalità, oggi più che mai.
L’Anno Santo straordinario sarà una grande occasione per rilanciare i temi legati alle fragilità sociali, e riflettere su nuove modalità di partecipazione, programmazione, trasparenza e legalità e per lanciare semi concreti di Speranza coinvolgendo famiglie, giovani, anziani e indigenti.
Per questo avvenimento planetario, si sta mobilitando in rete tanta parte della società civile, sia dal versante ecclesiale che laico (vedi iniziativa del Giubileo per i romani).
Anche il Sistema delle ACLI di Roma vuole avviarsi verso il Giubileo promuovendo la “Ottobrata solidale”, un ricco programma appuntamenti e servizi dedicati alle periferie esistenziali, che vi invito a scoprire all’interno della sezione speciale sul sito delle ACLI di Roma dedicata all’iniziativa,.
Un percorso all’insegna della bellezza della concretezza.
Il nostro impegno è ordinario. Straordinario sarà il suo valore nella misura in cui lo condivideremo insieme.