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Rassegna stampa. Presentazione VII torneo delle parrocchie

Roma, 4 aprile 2016 – Una sala gremita e piena di entusiasmo ha accolto sabato scorso, 2 aprile, la presentazione della nuova edizione del Torneo delle Parrocchie promosso e organizzato dall’Us Acli di Roma in collaborazione con le ACLI di Roma. Circa 200 presenti presso l’Ostello della Caritas di Roma “Don Luigi di Liegro” per il taglio del nastro della settima stagione del campionato intitolato a Papa Giovanni Paolo II e dedicato alle squadre di calcio a5 delle diocesi capitoline. Un grande successo di partecipazione  per quello che già si può definire un torneo da record: mai così tante le formazioni al via, ben 40. Nel 2010, anno d’esordio della competizione, si cominciò con 20, per poi crescere sempre più, fino alle 37 dello scorso anno per giungere allo strepitoso numero attuale.

Il Torneo delle Parrocchie di Roma, in collaborazione con le Acli di Roma, anche quest’anno ha ottenuto il patrocinio della Regione Lazio, del Comune di Roma e del Comitato Regionale Coni Lazio. Duecento, dicevamo, i presenti nella sala allestita per l’occasione presso l’Ostello della Caritas di Roma, in Via Marsala, Porta Santa della Carità. Al tavolo di presentazione i vertici dell’Us Acli e delle Acli di Roma e i partner istituzionali oltre al padrone di casa, Monsignor Enrico Feroci.

Luca Serangeli, il presidente dell’Us Acli di Roma, ha introdotto la conferenza stampa ricordando che nel 2010, anno di lancio del Torneo delle Parrocchie di Roma, Giovanni Paolo II ancora non era stato fatto Santo. “La scelta del 2 aprile per la presentazione del Torneo – ha voluto sottolineare Serangeli a tutte le persone in sala – non è casuale: sono 11 anni esatti dalla morte del Santo Padre, una data molto importante che abbiamo voluto onorare in questo modo”. Serangeli si è soffermato sui numeri del torneo: la costante crescita delle squadre iscritte, raddoppiate nell’arco di pochi anni e la novità della stagione appena cominciata. “Considerato che questo è l’anno del Giubileo della Misericordia – ha ricordato Serangeli – abbiamo voluto allargare la partecipazione non solo alle Parrocchie della Diocesi di Roma ma anche a diverse realtà dell’associazionismo romano e ai ragazzi immigrati dei centri di accoglienza straordinaria”. Il Presidente ha poi voluto porre l’accento su alcune peculiarità del torneo, in primis la frase del Vangelo o di un Santo sulle magliette di ogni squadra, al posto del più tradizionale sponsor, ma anche sulle due Coppe che come di consueto verranno assegnate a fine stagione, quella per meriti tecnici e quella, di pari grandezza e forma, per meriti disciplinari. “A noi – ha detto Serangeli – non importa il risultato agonistico, ma lo spirito con cui viene giocato il torneo. Pari dignità e quindi Coppe uguali per i più bravi e per i più corretti”. Parole di elogio anche in merito al prestigioso riconoscimento, il Premio Formica d’Oro, conquistato dall’Associazione proprio qualche giorno fa per l’organizzazione della manifestazione. Salutando tutti i partecipanti e facendo un grosso in bocca al lupo ai ragazzi, Serangeli ha auspicato che ancora una volta lo sport possa essere un’esperienza educativa: “Siamo tutti educatori” ha concluso, sintetizzando in poche battute lo spirito dell’Us Acli di Roma per i valori dello sport.

La parola è passata a Monsignor Enrico Feroci, Direttore della Caritas Diocesana di Roma, che ha voluto esporre il suo discorso in piedi, per farsi vedere dalla platea, a voce alta, per farsi sentire da tutti, e per poco tempo, in modo che, come ha tenuto a sottolineare, quanto detto possa esser ricordato meglio. “Mi auguro – ha tenuto a dire Monsignor Feroci – e auspico che tutti gli incontri di calcio siano anche incontri umani, dove lealtà e giustizia abbiano un ruolo di primo piano. Bisogna saper arrivare primi, ma nel gareggiare è sempre fondamentale stimarsi a vicenda con l’avversario”. Vincere, quindi, nel rispetto degli altri, per vincere tutti. Feroci ha anche ricordato le principali attività della sala, dedicata a Giovanni Paolo II, che ogni sera offre un pasto a circa 500 persone. La mensa, voluta proprio da Don Luigi di Liegro, è stata ristrutturata di recente e anche Papa Francesco è venuto qui a dire Messa poco tempo fa. Sui muri la frase “Una città dove anche un solo uomo soffre di meno è una città migliore” che Monsignor Feroci recitava spesso anche ai politici.
Luca Serangeli ha donato al Monsignor Feroci la maglietta ufficiale del Torneo delle Parrocchie di Roma, con il numero 7 sulle spalle (quante sono le edizioni) che nei prossimi giorni andrà lontano in Africa. “La porterò con me in Mozambico – ha chiuso il suo intervento Monsignor Feroci – nel viaggio che comincerà il 13 aprile presso il villaggio di Mafuiane, a Maputo. Anni fa nacque un bel gemellaggio tra loro e noi, grazie anche alla costruzione di un campo di calcio”.

Poi è stata la volta di Faida di Santo, Vice Presidente delle Acli di Roma con delega alla vita cristiana, sanità e politiche di pari opportunità. “Tra le Acli e la Caritas c’è un filo diretto che ci lega, una fratellanza, che ci accomuna nel segno della solidarietà. L’iniziativa che viene presentata oggi vuole essere un punto di riferimento per tutti: con questo torneo il nostro obiettivo è unire diverse realtà sociali e vogliamo raggiungere le periferie geografiche ed esistenziali della città di Roma”. Faida di Santo ha tenuto a precisare che il torneo è finanziato con il denaro del 5 per mille, questo per fare “chiarezza e trasparenza” su “cosa viene fatto con i soldi dei cittadini”.

A seguire l’intervento di Michele Baldi, membro della Commissione Sport e Cultura della Regione Lazio. “Sono cresciuto anche io in una parrocchia, erano altri tempi, vero, ma ho tanti ricordi di cose belle. Questo torneo è un punto importante e mi fa piacere che la Regione, dall’alto della sua istituzione, possa esserne parte attiva”. Il consiglio per tutti i ragazzi impegnati sui campi è che possano disputare le gare “con serenità e allegria e tanta voglia di vivere”.

Ha chiuso Riccardo Viola, Presidente Regionale del Coni Lazio, ponendo l’attenzione su tre parole, ovvero “integrazione, condivisione, partecipazione” e ricordando la frase di Papa Francesco “Non mangiatevi il pallone” per significare “passate la palla”. “Diamo un calcio al pallone” il suo monito, “nello sport e nella vita non devono esserci divisioni di etnia o di religione”. Citando infine un proverbio Masai che recita “Se vuoi arrivare primo corri da solo, se vuoi arrivare lontano cammina insieme”.

A fine conferenza c’è stato il momento tanto atteso della consegna delle maglie, con tanto di foto di rito, e delle cartelline con il regolamento contenente anche il calendario con le prime due giornate di gare, da parte dei responsabili tecnici del torneo, Massimiliano Campagna e Michele Belfiore.

Novità della stagione 2016, voluta, decisa e presentata da Luca Serangeli – e accolta da un grande applauso in sala – la regola che sancisce la fine della partita al raggiungimento dei 10 gol di scarto tra le due squadre in campo, a prescindere dal tempo di gioco. A sottolineare che il divario tecnico troppo elevato tra due contendenti non è nello spirito del Torneo e dell’Associazione in generale.

A chiudere la giornata di presentazione del Torneo delle Parrocchie, la merenda con il pane del giorno dopo offerta a tutti i presenti in sala grazie al progetto delle ACLI di Roma “il pane A Chi Serve 2.0”. Un ulteriore momento di socializzazione e aggregazione tra i ragazzi delle Parrocchie di Roma e dei centri di accoglienza. Ora la parola passa al campo e, per usare la frase di Riccardo Viola, ci piace rivolgerci a tutti i partecipanti in questo modo: “Se fai sport e ti diverti, non perdi mai”.

EDOARDO MASSIMI (Addetto Stampa US ACLI)

(fonte: www.usacliroma.it)

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