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Il CIbo che serve
Progetto
Il Cibo che serve

La nostra sfida allo spreco alimentare

Rete, recupero e solidarietà. Sono le parole chiave attorno a cui ruota l’universo de “Il cibo che serve”. Ogni giorno siamo on the road per recuperare pane, frutta e verdura a rischio spreco, che ridistribuiamo alle realtà della Capitale, a servizio dei più fragili. Il nostro punto di forza è la rete solidale, composta da 159 realtà produttive (servizi di catering e ristorazione, negozi di vendita al dettaglio, Grande Distribuzione Organizzata, Mercati rionali e agroalimentari), 11 Municipi e 71 enti solidali, che quotidianamente operano per il Bene Comune.

Alla base della nostra Buona Pratica c’è un modello di sussidarietà circolare, che unisce la fornitura di un servizio concreto quale la distribuzione di cibo, con percorsi che promuovono l’inserimento lavorativo, l’esigibilità dei diritti e la formazione culturale attraverso i nostri sei presidi solidali.  Il cibo che salviamo dallo spreco innesca così un circolo virtuoso che mette al centro la persona.

Il paradosso dell’abbondanza

Il cibo c’è per tutti. C’è chi chi ne ha in eccesso e finisce col gettarlo nella spazzatura. Poi ci sono i produttori che spesso non sanno come smaltire le rimanenze. E infine c’è chi ne ha un bisogno estremo e finisce con il frugare nei cassetti dei mercati. E’ il paradosso dell’abbondanza e noi de “Il cibo che serve” abbiamo l’obiettivo di scardinarlo.

Con la nostra Buona Pratica contribuiamo a sviluppare una buona pratica di economia circolare che ha un’occhio sempre attento alla sostenibilità ambientale. Il cibo a un passo dal diventare rifiuto, si trasforma in una risorsa capace di produrre un valore che vale per quattro: economico, sociale, educativo e ambientale:

  • Per gli esercenti che concretizzano la loro responsabilità sociale d’impresa e possono avere un vantaggio economico grazie alla legge Gadda vigente.
  • Per le organizzazioni solidali a cui non ci sostituiamo, ma andiamo in aiuto grazie a un principio moltiplicatore di solidarietà.
  • Per i municipi, favorendo il matching tra chi vuole donare e chi ha bisogno di ricevere
  • Per le scuole e università, promuovendo incontri di sensibilizzazione per la prevenzione dello spreco e la promozione di stili di vita sani.

Aiutiamo chi aiuta ottenendo un effetto moltiplicatore di solidarietà

Da un piccolo gesto grandi progetti

una buona pratica, più direzioni

01
contrastare e prevenire lo spreco di cibo
02
combattere la povertà e favorire la responsabilità d'impresa
03
Educare a stili di vita sani e prendersi cura dell'ambiente

testa cuore e mani: le nostre azioni

Ricerca e inserimento nel database dedicato alle realtà solidali e produttive. La mappatura completa garantisce la massima diffusione ed efficacia del progetto.

Individuazione dei bisogni delle realtà solidali e messa in relazione con i resi offerti dalle realtà produttive.

Il ritiro e la redistribuzione avvengono con modalità differenti, in ottica sussidiaria. In alcuni casi le realtà solidali sono direttamente coinvolte nel ritiro e nella distribuzione (recupero a km 0), nei casi con maggiori criticità come distribuzione presso grandi mense o in realtà periferiche sono gli operatori e i volontari delle ACLI di Roma aps a trasportare gli alimenti a domicilio.

I luoghi dedicati alla distribuzione diretta di pane e di cibi freschi commestibili in scadenza che diventano punti di contatto con le famiglie e con persone in condizioni di fragilità. Sono avviati percorsi personalizzati di inclusione attiva in cui sono coinvolte tutte le competenze del nostro Sistema ACLI di Roma: attività di informazione sull’esigibilità dei diritti: orientamento e inserimento nel mondo del lavoro; iniziative culturali, sportive e di promozione del volontariato.

Incontri con studenti, merende solidali, lezioni di cucina pubbliche per sensibilizzare sul tema dello spreco alimentare e promuovere una corretta alimentazione.

In campo insieme all'as roma

ci piace dirlo con la frutta e la verdura