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La Carovana della Pace al Policlinico Gemelli

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La Carovana della Pace delle ACLI ha fatto tappa a Roma. Lunedì 6 ottobre 2025 la Carovana, che attraversa il Paese da nord a sud per raccontare esperienze, buone pratiche e impegni concreti di pace che nascono nei luoghi del lavoro, nelle comunità e nei territori, è arrivata al Policlincio Gemelli. Questo è un luogo simbolico per noi delle ACLI di Roma, perché qui svolgiamo un servizio volontario di accoglienza, orientamento e ascolto presso gli ambulatori di ginecologia.

Pace, cura, lavoro e dignità. Sono queste le parole chiave che hanno ispirato e guidato l’intera giornata, che abbiamo organizzato insieme al Nucleo ACLI Gemelli.

Il programma si è aperto con un momento di raccoglimento e preghiera nella Cappella San Giovanni Paolo II, dove è stata celebrata la Santa Messa, presieduta da S.E. Mons. Claudio Giuliodori, Assistente Ecclesiastico Generale dell’Università Cattolica del Sacro Cuore.

A seguire, si è svolto l’incontro di riflessione intitolato “La cura integrale della persona per generare pace e speranza”, un momento di confronto aperto e partecipato. Al centro, il legame profondo tra attenzione alla fragilità e costruzione della pace, a partire proprio dai luoghi della cura e del servizio, come il Policlinico Gemelli.

Sono intervenuti Lidia Borzì, delegata ACLI al Giubileo, Famiglia e stili di vita; Carlo Fornario, Direttore Fundraising, Campagne e Eventi della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS; il Prof. Antonio Gasbarrini, Direttore Scientifico della Fondazione Policlinico Universitario Gemelli IRCCS; Emiliano Manfredonia, presidente nazionale ACLI; la Prof.ssa Antonia Testa, Responsabile dell’Unità Operativa Complessa di Ginecologia Ambulatoriale Preventiva presso il Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCC.

Molto toccante la testimonianza di Padre Francesco Patton, già custode di Terra Santa che ci ha scosso con il suo racconto della drammatica situazione dei cristiani che ancora oggi si trovano in terra di conflitto. Attraverso testimonianze, interventi e dialoghi, è emersa con forza la necessità di rinnovare l’impegno a farsi seminatori di pace, con gesti quotidiani di attenzione, prossimità e solidarietà. La tappa romana si è conclusa con un gesto simbolico, l’apposizione dello sticker adesivo con il nome di Roma sulla Carovana e la consegna dell’Ulivo della Pace al Policlinico Gemelli, come segno di speranza e gratitudine

«Siamo davvero orgogliosi – ha detto Lidia Borzì – di ospitare a Roma una tappa di questa carovana, le cui parole d’ordine sono pace, lavoro e dignità, tutti concetti racchiusi nella parola “cura”. E il Gemelli è un luogo che cura le ferite sulla carne delle persone, ma è anche un luogo di speranza, di accoglienza, di preghiera e un luogo aperto, dove sociale, sanità e relazioni possono davvero diventare semi di pace e di speranza».

«Con questa carovana – ha spiegato Emiliano Manfredonia – la volontà delle ACLI è entrare nei luoghi di lavoro per portare parole di pace, ma anche per ascoltare parole di pace. Il Gemelli, in cui ci troviamo, è, da questo punto di vista, sicuramente un’eccellenza perché la pace si costruisce proprio con la fraternità che si può trovare in luoghi come questo».

«Siamo onorati – ha dichiarato il prof. Antonio Gasbarrini – di ospitare questa bellissima iniziativa, per non dimenticare mai che la pace è un valore fondante della nostra società. E per chi lavora in un ospedale la pace ha un senso ampio, significa anche pace col proprio corpo, sapere che se non c’è salute è difficile pensare alla pace. Noi per questo tutti i giorni proviamo a dare solidarietà a chi soffre, curiamo tante malattie diverse, nessuno escluso, e per questo crediamo che il Gemelli rappresenti la tappa perfetta per un’iniziativa come questa delle ACLI». 

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