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Il nostro Giovanni Paolo II.

 

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  • Oltre 900 partecipanti
  • 6 appuntamenti per un totale di 30 ore
  • 2 mesi di eventi dal 14 aprile al 4 giugno
  • 12 relatori
  • Oltre 20 ragazzi delle ACLI di Roma che hanno donato volontariamente tempo ed energie

Un  unico grande protagonista, Giovanni Paolo II, il “nostro” Papa divenuto Santo.

Sono queste le cifre che descrivono il percorso che le ACLI di Roma e la Pastorale Giovanile della Diocesi di Roma hanno organizzato in omaggio a Papa Wojtyla in occasione della sua canonizzazione.

In questo caso risulta davvero difficile pensare di poter racchiudere questa esperienza in una semplice, seppur impressionante, descrizione quantitativa.

L’omaggio che le ACLI di Roma hanno voluto fare a Giovanni Paolo II va oltre i 900 partecipanti, ma si legge nei loro occhi a fine serata, non si ferma al lavoro di 20 volontari, ma vive delle emozioni che i ragazzi hanno vissuto, non è insita nell’onore di avere 12 relatori di altissimo livello, ma si cela nella gioia delle pagine lette e frammenti di vita vissuti, e raccontati insieme e grazie a loro.

Il percorso iniziato il 14 aprile è giunto alla sua conclusione mercoledì 4 giugno con la piece teatrale “La bottega dell’orefice” di Karol Wojtyla a cura della Star Rose Academy e la regia di Claudia Koll.

La rappresentazione ci porta a conoscere un altro aspetto del Papa Santo, il suo amore giovanile per il teatro, una forma di arte che, allo stesso Giovanni Paolo II, è servita per rappresentare la vita, in particolare, nel caso de La Bottega dell’orefice che vedremo stasera, i sentimenti, l’amore e la metafora dell’indissolubilità del legame coniugale nonostante le difficoltà che questo comporta. Temi che avvicinano ancor di più il Papa a noi tutti mostrando come il teatro non sia solo finzione, ma rappresentazione autentica di se stessi.

“La riflessione etica e rappresentazione artistica nell’itinerario Wojtyliano si intrecciano profondamente, completandosi. – afferma Lidia Borzì – la vita somiglia ad un’opera d’arte ma quando l’uomo non riesce ad amare, la sua vita si corrompe.

Lo vediamo anche nella forma di amore che le Acli sono chiamate a testimoniare, quella del Servizio. Se, come cristiani non siamo capaci di aprirci all’altro, la nostra vita non è veramente completa. L’essere cristiani laici impegnati nel territorio ci chiede di non lasciare nessuno solo in questo momento di smarrimento spirituale e sociale. Ed è per questo che le ACLI di Roma hanno deciso di investire parte dei fondi provenienti dal 5X1000 in progetti di promozione della cultura e della creazione di relazioni che favoriscano lo scambio di esperienze artistiche diverse ed il Centro Giovanile Giovanni Paolo II è la cornice perfetta per questo ambizioso progetto”.

Il GPII, infatti, è uno spazio dove tessere relazioni tra giovani, favorire l’aggregazione anche attraverso linguaggi artistici quali la musica, il teatro, la letteratura. Tutto all’insegna della cultura, intesa non soltanto come arricchimento personale, come bagaglio di sapere che sostiene la persona nella sua formazione, ma anche come cultura dell’altro, cultura dell’intrattenimento, del protagonismo e della partecipazione, cultura dello stare insieme in maniera sana e costruttiva.

Con “La bottega dell’orefice” si conclude il primo percorso culturale, ma le ACLI di Roma sono pronte a presentare il prossimo ciclo di eventi che da settembre verterà sull’approfondimento dell’esortazione apostolica ‘Evangelii Gaudium’ di Papa Francesco.

“Questo percorso – conclude la Borzì – nasce per rispondere all’appello rivolto a tutti i cristiani di uscire dalla propria comodità ed avere il coraggio di raggiungere tutte le periferie che hanno bisogno della luce del Vangelo”.