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Il 730 precompilato non viene spedito a casa

UnknownIl 15 aprile, data a partire dalla quale il 730 precompilato verrà messo a disposizione dei contribuenti per le verifiche e le dovute integrazioni, è ancora lontano, ma già adesso fervono dubbi e incertezze da parte di chi, nel giro dei prossimi due mesi, sarà chiamato a farci i conti. Chiariamo subito che non tutti saranno toccati dalla novità della dichiarazione precompilata, ma solo quei lavoratori dipendenti e pensionati che hanno presentato il 730/2014 in relazione ai redditi 2013. Di conseguenza saranno esclusi i lavoratori autonomi e i dipendenti/pensionati che nel 2014 non hanno presentato il 730 (per queste persone, che non avranno i loro dati già inseriti nel modello, vi sarà comunque la possibilità di compilarli online per proprio conto, o altrimenti resterà valida l’alternativa dell’assistenza fiscale). Chiarito l’aspetto del chi, vediamo adesso il come e il dove. Quanto al dove, occorre sfatare sul nascere la convinzione secondo cui il modello precompilato sarà spedito in forma cartacea direttamente a casa. Qualcun altro ha invece ipotizzato che potrebbe essere inoltrato per posta elettronica. Niente di più falso. Pensare questo significherebbe esporsi a un’attesa illimitata alla “deserto dei Tartari” senza mai ricevere il sospirato modello. Più esattamente, il 730 sarà sì personalizzato, ma dovrà essere il contribuente a scaricarlo dal sito dell’Agenzia. E qui veniamo al come. La dichiarazione verrà inserita in una sorta di cassetto fiscale privato, per accedere al quale si dovrà fare richiesta di un PIN (chiaramente gratuito). Il PIN, fra l’altro, non verrà nemmeno rilasciato per intero, ma in due tempi. La prima metà verrà subito fornita al momento della richiesta, la seconda verrà invece spedita per posta.

Altro punto da chiarire riguarda i precompilati vecchia maniera, cioè quei modelli fai-da-te che venivano riempiti direttamente fra le mura di casa, per poi essere consegnati (senza compenso) al CAF. Tale procedura gratuita non sarà più possibile, in particolar modo per i soggetti inclusi nella platea del nuovo 730 precompilato, dal momento che lo stesso precompilato fungerà da unica base di partenza sia per i contribuenti intenzionati a verificarlo autonomamente, sia per quelli che preferiranno rivolgersi all’assistenza di CAF o professionisti. Per questi ultimi la parola chiave è una sola: “delega”. A differenza, infatti, di chi vorrà procedere per proprio conto, restando responsabile delle integrazioni effettuate, tutti gli altri dovranno appunto delegare il proprio ufficio di riferimento affinché scarichi, ed eventualmente integri, la dichiarazione. Ogni intermediario dovrà quindi predisporre un modello di delega da far compilare ai propri clienti, che potranno così avvalersi dell’assistenza fiscale presentando la documentazione necessaria. In tal caso la responsabilità sull’esattezza dei dati contenuti nel 730 si sposterà dal contribuente all’intermediario (tenuto ad apporre il visto di conformità), salvo nei casi in cui l’infedeltà della dichiarazione scaturisse da una condotta dolosa o da un errore, seppur in buona fede, del contribuente. In parole povere, se il contribuente dovesse mentire al CAF, sanzioni e interessi saranno interamente a suo carico, ma se l’errore fosse addebitabile al CAF, quest’ultimo si farà carico di sanzioni e interessi, mentre al contribuente resterebbe da pagare la sola quota di maggiore imposta non versata.

In questo primo anno di prova, l’integrazione finale del 730 sarà il destino comune per la maggior parte dei modelli. A non essere precompilate saranno infatti le spese sanitarie, le spese per l’istruzione, quelle funebri, le eventuali erogazioni fatte alle Onlus, le spese sportive e in parte quelle di ristrutturazione o risparmio energetico. Quello che invece sarà già contenuto nel modello, proverrà sostanzialmente da tre fonti: i sostituti d’imposta, le banche, le assicurazioni e gli istituti di previdenza, ed infine la stessa Agenzia delle Entrate. Quest’ultima ricaverà dalle dichiarazioni dell’anno passato i dati relativi a crediti d’imposta, fabbricati e terreni, comprese le spese detraibili coi bonus 50 o 65 per cento già in corso alla data del 31 dicembre 2013. Sbirciando poi in Anagrafe tributaria verranno inseriti gli eventuali nuovi acquisti del 2014, ai quali però il contribuente dovrà abbinare il codice di utilizzo. Da par loro le banche, le assicurazioni e gli enti previdenziali, comunicheranno mutui, polizze vita/invalidità, e contribuzioni, comprese quelle versate per colf e badanti. La terza branca di informazioni proverrà infine dai sostituti di imposta: le aziende per i lavoratori e l’Inps per i pensionati.

A tal riguardo la riforma del 730 ha coinvolto – ampliandone la portata – quello che fino all’anno scorso era il caro vecchio Cud consegnato entro fine febbraio. La differenza sostanziale sta nel fatto che la nuova Certificazione Unica (sostitutiva del Cud), comprenderà anche gli eventuali “altri redditi” percepiti dal dipendente/pensionato al di fuori del normale rapporto di lavoro o della pensione (ad esempio le prestazioni occasionali o il lavoro autonomo). È quindi evidente come il 730 precompilato, almeno in questo primo anno, avrà bisogno di un’attenzione particolare da parte del contribuente, proprio per questa sua forma “composita” che scaturisce dalla convergenza di molteplici fonti. La conferma e l’integrazione in via autonoma del modello, direttamente dal pc di casa, favoriranno senza dubbio quel processo di semplificazione che nei prossimi anni andrà a consolidarsi e velocizzarsi sempre di più; è altrettanto vero, però, che l’appoggio di CAF e professionisti, pur rappresentando un passaggio in più rispetto al canale diretto fra amministrazione e contribuente, sarà da molti percepito come un approdo sicuro per mettersi al riparo da errori o dimenticanze.

 

PER SAPERNE DI PIU’

(Notizia tratta da mycaf.it)

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