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Fap e ACLI di Roma: realizzare anagrafe per persone fragili

“Il tema del cittadino fragile , molto spesso anziano, e l’ospedale è quanto mai attuale e per certi versi è anche un’emergenza sociale che va affrontata al più presto. In base alla nostra esperienza concreta sul territorio crediamo opportuna la realizzazione di un’anagrafe sociale delle persone fragili nel territorio grazie al lavoro in rete tra società civile, Asl e Municipi, veri e propri enti di prossimità per i cittadini”.
È quanto dichiarano congiuntamente Lidia Borzì, presidente ACLI Roma e provincia, e Antonio Pitzoi, segretario Fap (Federazione Anziani e Pensionati) ACLI Roma, intervenuti in occasione del convegno “L’ospedale e il cittadino anziano fragile: ‘da edificio di piattaforme a centro vitale per rapporti di cura’”, che si sta svolgendo in questi giorni presso la sala Mancini della Direzione Generale Inps in Via Ciro il Grande 21 (Roma) e che è stato promosso dalla struttura di Geriatria dell’Ospedale Sant’Eugenio guidata dal professore Gianni Capobianco e dalla Giano-Onlus, Associazione per la Promozione della Cultura dell’Invecchiamento in collaborazione con la Regione Lazio e la ASL Roma 2.
“Da parte nostra – aggiungono Lidia Borzì e Antonio Pitzoi – vogliamo metterci in gioco con la creazione di uno sportello della fragilità che vede insieme ACLI Roma, Patronato e FAP per avvicinare i malati, e con essi le loro famiglie e aiutarli a trovare risposte ai molteplici bisogni, sostenerli nell’esigere i loro diritti e proporre servizi ad hoc. A questo occorre aggiungere il potenziamento dei corsi per assistenti familiarier anziani fragili e le iniziative come il Taxi Sociale, con cui, gratuitamente, accompagniamo anziani e persone fragili in difficoltà a fare visite mediche o sbrigare commissioni, grazie a nostri volontari, tra cui molti anziani attivi, nel I Municipio”.
“La malattia e la fragilità – proseguono – costituiscono oggi fattori di caduta sotto la soglia di povertà , dando vita ad un vero e proprio circolo vizioso tra malattia, solitudine e poverta, le famiglie con a carico un anziano fragile spesso hanno bisogno di orientamento, aiuto, sostegno, per far sì che l’anziano mantenga l’autonomia per il maggior tempo possibile. Allora, in questo tempo di crisi che non è solo economica ma anche relazionale, morale, valoriale, è quanto mai urgente avviare un sistema di prevenzione e di accompagnamento a tutto tondo, in cui istituzioni, sanità e Terzo Settore, nel segno di una sussidiarieta pienamente agita, possano rispondere in maniera puntuale ai variegati e crescenti bisogni che sovente intrecciano il sociale e il sanitario in una logica di interdipendenza”.
“Infine – concludono – desideriamo ringraziare in particolare il Professor Giovanni Capobianco, con cui abbiamo avviato da tempo non solo un dialogo proficuo, ma anche una fattiva collaborazione che mette in rete il mondo medico-scientifico e le associazioni come Giano onlus, la Fap e le ACLI stesse per offrire risposte integrate alle persone fragili e in particolare, nel nostro caso, agli anziani”.