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Dodici parole, un anno in pillole

di Lidia Borzì, Presidente ACLI di Roma

L’ultimo editoriale dell’anno non può che essere un bilancio. Ma quello che mi accingo a fare, non ha i colori già sbiaditi del tempo che è passato, quanto quelli vividi del tempo che ci aspetta ancora, perché tutto quello che facciamo è sempre proiettato alla nostra quarta fedeltà, quella al futuro. Per descrivere l’anno che sta per terminare, ho scelto, allora, 12 parole, come i mesi dell’anno, anche se il riferimento non è cronologico, quanto piuttosto, di senso.

Un anno ricco di soddisfazioni, ma anche di momenti critici che hanno reso più arduo il nostro impegno sociale.

Nonostante questo, però, non ci siamo mai scoraggiati, forti di un lavoro quotidiano che portiamo avanti insieme a tante altre realtà che, come noi, lontano dai riflettori, fanno la propria parte per contribuire a costruire un orizzonte di Speranza e dare una scossa per una rinascita etica e sociale a questa nostra amata città.

Abbiamo affrontato turbolenze istituzionali, come per esempio quella che ha portato alla nomina del Commissario Tronca, ed interne, con la seria minaccia dei tagli ai servizi di Caf e Patronato, facendo sempre leva sulla nostra vera forza: il nostro Sistema, la prima delle dodici parole che vi propongo in questo editoriale.

Il Sistema ci richiama all’interdipendenza, quel sottile, ma indissolubile legame che lega tutte le parti di questa grande famiglia, quel legame che ci ha unito accanto ai dipendenti dei nostri Servizi, che per noi non sono solo operatori di sportello, ma biglietti da visita, i primi lavoratori da tutelare dalla minaccia dei tagli ai CAF e Patronato perché gli operatori sono coloro che incontrano, per esempio nella domanda di un anziano, un universo di solitudine che siamo chiamati a colmare.

Anziani, è la seconda parola, i protagonisti del nostro anno, tra quelli attivi da coinvolgere e quelli fragili da assistere con la fondamentale collaborazione della FAP (Federazione Anziani e Pensionati) delle ACLI di Roma con la quale abbiamo realizzato i percorsi antitruffa, insieme alla Polizia di Stato, grazie ai quali abbiamo “diplomato in passaparola” 800 nonni, il vademecum antitruffa, che tornerà utile anche ai pellegrini del Giubileo, il corso per promotori sociali, gli anziani super vigili fuori le scuole, il taxi sociale nel I Municipio.

Con e per la famiglia, terza preziosissima parola, pilastro del nostro impegno sociale.

Quest’anno abbiamo incrementato il nostro lavoro per l’esigibilità dei diritti delle famiglie, aprendo i Poli della Misericordia (a San Gelasio e all’Ospedale pediatrico Bambin Gesù) – e ne arriveranno altri nel corso del prossimo anno – che si mettono al servizio a tutto tondo per le famiglie al fianco dei Punto ACLI Famiglia a San Pancrazio, San Lorenzo e Giardino di Roma che aumentano sempre di più la gamma dei servizi offerti.

Da qualche mese oramai siamo presenti anche a Parco Merolli (XII Municipio), con il nostro Giardino Incantato, un luogo di incontro e coesione sociale a misura di famiglia.

Un progetto che è emblema della rete che tessiamo sul territorio (quarta e quinta parola) per valorizzare le eccellenze e minimizzare le sovrapposizioni a vantaggio del Bene Comune, per ritrovare quel senso di comunità ormai sfilacciato, in cui crediamo molto. Noi, come tanti della società civile, ci stiamo rimboccando le maniche lontano dai riflettori, continuando a fare da pungolo alle istituzioni (ed ecco la nostra sesta parola chiave). Se è vero, infatti, che non aderiamo a manifestazioni di partito o con precise connotazioni politiche, è altrettanto vero che non per questo ci tiriamo indietro quando c’è in ballo il futuro della nostra città e quando, con umiltà, possiamo portare qualche considerazione o proposta provando a dare voce ai tanti invisibili che voce non hanno.

L’incontro dell’altro, dei più fragili, dei “residenti” delle periferie geografiche ed esistenziali, infatti, è il senso vero dell’invito che ci ha fatto Papa Francesco alla vigilia dell’annuncio del Giubileo della Misericordia. Se penso alla misericordia, penso al pane, al centro delle nostre opere di misericordia corporale, con il progetto “Il pane A Chi serve”, che continua a moltiplicare solidarietà, portando il pane di recupero alle associazioni che danno da mangiare a più di 2000 poveri al giorno, alle quali noi non ci sostituiamo, ma che sosteniamo, con un gran lavoro di rete, reso possibile grazie al prezioso tempo donato dai tanti volontari.

Ma il pane, un alimento semplice, ma non un semplice alimento è soprattutto simbolo della nostra fedeltà ai lavoratori, simbolo di comunione con i fratelli bisognosi, simbolo di una visione che diventa concretezza e ottava parola chiave.

Come abbiamo sperimentato alla stazione Tiburtina, cuore dell’accoglienza dei transitanti, durante l’emergenza dei mesi scorsi.

A proposito di accoglienza, nona parola chiave, le ACLI di Roma si preparano a vivere il Giubileo della Misericordia con un occhio per i pellegrini e uno per i romani.

Da una parte quindi punteremo a servizi e accoglienza per i tanti pellegrini che verranno a Roma, con i nostri giovani volontari di Servizio Civile nelle chiese, dall’altra, in una logica di ampio respiro, vogliamo vivere il Giubileo quale occasione di semina per avviare un grande cantiere culturale e sociale, per una grande rigenerazione della città. Per questo stiamo creando un fronte sempre più compatto, con l’esperienza del “Giubileo dei romani”, un cartello di oltre 40 associazioni con ancoraggi valoriali e culturali differenti ma un comune denominatore: essere costruttori di Bene Comune perché il Giubileo della Misericordia rappresenti una grande occasione non solo per i fedeli, ma anche per la Città Eterna.

Parlando di Giubileo, non possiamo non parlare di Papa Francesco (decima importantissima parola chiave), il faro più luminoso di questa città, che ha rivoluzionato le nostre priorità e al quale ci siamo stretti in tante occasioni di preghiera in piazza San Pietro.

Su tutte, l’udienza per il 70mo, lo scorso maggio, quando ci ha affidato una nuova fedeltà, che racchiude quelle storiche alla Chiesa, ai Lavoratori e alla Democrazia.

La fedeltà alla povertà, da portare avanti con il nostro carisma di politiche promozionali. Il Santo Padre ha parlato anche di lavoro, tema fondativo per noi che ricorrerà anche al centro del tesseramento del prossimo anno, e che abbiamo riportato nel cuore del nostro impegno sociale con il progetto “Job to go, il lavoro svolta!”, in collaborazione con la CISL di Roma e Rieti e che quindi rientra di diritto nella top 12 di questo editoriale.

L’ultima parola è come la fotografia di questi ultimi 12 mesi, riletti, così, tutti insieme: bellezza.

La bellezza è quella dei nostri Sportelli per gli immigrati, dei corsi di italiano, delle occasioni di dialogo e conoscenza reciproca che siamo in grado di proporre nei nostri territori.

La bellezza sta nei tanti volontari dei nostri circoli, nei promotori sociali che si spendono gratuitamente per il bene delle ACLI e della città, nelle foto che raccoglieremo con la seconda edizione del concorso fotografico FOTOSOCIAL dedicato alla Misericordia in avvio il 7 gennaio.

La bellezza è negli anziani che ancora vogliono mettersi in gioco, nelle famiglie che agganciamo attraverso i PAF.

La bellezza è anche quella della concretezza dell’esigibilità dei diritti che garantiamo a tutti, senza distinzione di razza e religione, dell’offrire risposte a 360° sempre in una logica di vasi comunicanti.

Bellezza e concretezza si riassumono anche nel binomio delle giornate di ciascuno di noi, impegnato, a vario livello, a costruire oggi il futuro di domani.

Tutto questo non sarebbe possibile, senza la grande squadra che c’è nelle ACLI di Roma, ogni giorno impegnate a costruire una comunità che non lasci indietro nessuno. A ciascuno va il grande ringraziamento per l’impegno profuso in questo tempo e a tutti i più sinceri auguri per le imminenti festività, che vedano al centro la Misericordia.