Le parole hanno un peso, un colore e una forma. Possono essere affilate come un coltello, morbide come un abbraccio, pesanti come un macigno. Possono essere vivaci come il giallo del sole. Possono essere buie e profonde come una voragine. Possono essere luminose come un cielo stellato. Sceglierle con sensibilità, cura ed empatia, è stato uno dei messaggi in bottiglia che abbiamo voluto lasciare con la mostra “The AI.D: il cyberbullismo oltre le parole”, che abbiamo realizzato collaborazione con il coordinamento nazionale dei Giovani delle ACLI.
La mostra è stata aperta al pubblico in occasione del 55esimo incontro di studi nazionali delle ACLI “Nuove tecnologie e intelligenza artificiale. Esperienza del limite e desiderio di infinito”, che si è svolto a Cuneo dal 21 al 23 settembre 2023.
Dalla paura all’arte digitale per denunciare le sofferenze che vivono i giovani vittime di bullismo e cyberbullismo. La mostra, infatti, ha voluto mettere in scena gli effetti devastanti che questa forma di violenza innesca sui giovani, entrando così nel loro universo invisibile abitato da ansia, angoscia, solitudine, smarrimento, rabbia, vergogna del proprio corpo e perdita di fiducia in se stessi. Con questa iniziativa, inoltre, abbiamo voluto rappresentare anche l’importanza di non demonizzare l’innovazione tecnologica, ma di usarla al servizio della comunità affinché possa essere di aiuto anche per contrastare il disagio giovanile.
Siamo partiti proprio dalle loro testimonianze che ci hanno raccontato in questi ultimi due anni in cui con la nostra squadra di psicologhe ed educatrici siamo stati negli Istituti scolastici per sensibilizzarli su questo fenomeno sempre più dilagante. Un software di intelligenza artificiale ha fatto il resto, traducendo 30 storie vere di ragazze e ragazze (in totale ne abbiamo raccolte 300), in altrettante illustrazioni digitali, e trasformando così come ha spiegato la nostra presidente Lidia Borzì “le emozioni e le ferite dei giovani in opere d’arte di speranza e rinascita”, perché “solo attraverso la consapevolezza e il protagonismo dei ragazzi possiamo insegnare loro che contrastare questa grave piaga è possibile”.
Oltre a esporre la cruda realtà del cyberbullismo ed essere un grido contro l’indifferenza, la mostra “The AI.D” ci sprona a diventare custodi di 3 parole, ascolto, empatia e comprensione. Sono tre parole di cristallo da maneggiare con cura per combattere il cyberbullismo e creare un mondo in cui ogni giovane possa crescere senza paura.