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“Cantiere Roma”, la prima proposta organica sul welfare nella Capitale, sottoscritto da Calenda, Gualtieri e Raggi

Per la prima volta nella storia delle competizioni elettorali a Roma un’associazione di ispirazione cattolica come le ACLI, si è fatta carico di realizzare un vero e proprio programma per il welfare a Roma, realizzato dal basso, ed offerto ai maggiori candidati a sindaco. Si chiama “Cantiere Roma” l’idea delle ACLI capitoline sul sociale nella Capitale presentata questa mattina nell’aula Giulio Cesare del Campidoglio ai candidati sindaco presenti: Carlo Calenda, Roberto Gualtieri e Virginia Raggi (che hanno sottoscritto il progetto).

Un’iniziativa pensata con l’obiettivo di delineare la città di oggi e di domani vista dai cittadini, quindi partendo dall’ascolto dal basso. Per questo sono stati organizzati sei web talk, avviati nel mese di maggio, e dedicati a sei diverse categorie sociali: bambini, giovani, donne, stranieri, anziani e famiglie e con l’individuazione di alcune azioni trasversali a tutti questi settori come: la realizzazione di un Albo delle buone pratiche, l’Anagrafe delle fragilità, il potenziamento delle “case di comunità” e l’ideazione di benefit sociali per incentivare il volontariato.

La scelta della location è simbolica, in quanto “casa” di tutti i cittadini e le cittadine di Roma quindi luogo ideale per raccontare un percorso che consegna al futuro sindaco di Roma le istanze di oltre 200.000 persone incontrate in un anno dalle ACLI di Roma tramite i loro progetti, iniziative sociali e servizi e delle oltre 5.000 raggiunte con questionari specifici somministrati a ciascun soggetto sociale protagonista del “Cantiere Roma”. Un ascolto che ha convolto anche 20 rappresentanti del mondo sociale, della sanità, della cultura e dell’economia.

“Oggi – ha detto Lidia Borzì, presidente delle ACLI di Roma e provincia – abbiamo portato in quest’aula la voce delle tantissime persone incontrate in un anno, le quali avevano proprio manifestato il desiderio che la loro voce potesse arrivare più in alto possibile. Noi abbiamo quindi scelto di fare la nostra parte, volevamo impegnarci per queste elezioni con la concretezza che Roma necessita e con la lungimiranza che merita. Al centro di questo Cantiere abbiamo messo i soggetti e una visione dal basso, una piramide rovesciata che fa perno sulle persone, sulle vite concrete. La nostra città esiste e resiste, come una comunità che vuole ripartire. Il testimone che lasciamo dopo questo incontro, oltre alle proposte che abbiamo presentato, è il metodo, quello di un ascolto dal basso che deve poggiare su 4 pilastri: l’ascolto delle persone, l’interpretazione dei bisogni emersi, l’agire in un’ottica di rete e la capacità di immaginare la Roma del futuro”.

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I DATI IN SINTESI:

BAMBINI

Tra le emergenze più sentite dai bambini della Capitale ci sono la presenza di immondizia nelle strade (che il 77% vorrebbe veder “sparire”) e le macchine che corrono ad alta velocità (problema sentito dal 45,8%). Un’attenzione all’ambiente e al decoro urbano che emerge con chiarezza visto che i minori dividono la gran parte del tempo libero tra il cortile del palazzo e i giardini pubblici (rispettivamente per il 42,7% e il 58,6% degli intervistati).

Le proposte delle ACLI Roma:

La scuola in rete con il territorio e i suoi soggetti. Gli istituti scolastici devono raccogliere la sfida di allargarsi sempre di più al territorio, coinvolgendo docenti, genitori e cittadini, così da attivare sinergie con le organizzazioni locali, rafforzare la comunità scolastica e trasformare le scuole in autentici luoghi di partecipazione.

Avvicinare i bambini alla cultura. Riqualificare il grande patrimonio artistico della nostra città, con l’obiettivo di aumentare l’interesse dei bambini sulla storia e sulla cultura di Roma. Riprogettare quindi musei e luoghi di interesse culturale, allestendo dei punti dove i bambini possano venire sollecitati attraverso delle occasioni e opportunità immersive di apprendimento. Un’azione da affiancare alla digitalizzazione dei musei e dei siti archeologici della città.

Consigli permanenti dei bambini. I bambini vanno avvicinati il prima possibile alla partecipazione attiva. In questa direzione sarebbe fondamentale mettere a sistema su tutta la città l’esperienza virtuosa dei Consigli permanenti dei bambini e delle bambine, presenti oggi solo in alcuni Municipi.

GIOVANI

I dati:

In termini di attrattività della città, il 54% dei giovani romani ha dichiarato che non lascerebbe Roma, ma del cospicuo 46% che lo farebbe, il 41% indica la mancanza di lavoro come motivazione principale mentre il 30% indica la scarsa qualità di vita. Invece a tenere ancorati i giovani alla capitale sono il settore dello svago e del divertimento (67%) e della cultura che viene indicata dal 63% degli intervistati come punto di forza della città.

Il lavoro è dunque uno dei principali problemi che viene riscontrato, tanto che il 65% dei giovani della Capitale ha un livello alto o medio-alto di remissività lavorativa, vale a dire che pur di trovare o mantenere un impiego sono pronti a rinunciare a contratti regolari e diritti dei lavoratori, come ferie, maternità, malattie e addirittura parte dello stipendio.

Le proposte delle ACLI Roma:

Canoni calmierati e sconti. Il problema dell’accesso alla casa e degli alti costi di affitto sono per un giovane lo spartiacque per ottenere la propria indipendenza. Sotto quest’aspetto riteniamo che a livello comunale si possano promuovere dei canoni di locazione a prezzi calmierati per le giovani generazioni e degli sconti sulle tariffe comunali.

Pensatoio permanente multidisciplinare. Sul campo della cittadinanza attiva è fondamentale incentivare l’impegno civico dei più giovani, promuovendo la partecipazione alle diverse esperienze di volontariato attraverso delle attività di sensibilizzazione e mettendo a disposizione una serie di benefit sociali. I giovani possono essere protagonisti dell’amministrazione con la creazione di un pensatoio permanente, multidisciplinare e integrato, che coinvolga le menti più brillanti degli atenei romani.

DONNE

Le donne che vivono a Roma non si sentono né sicure, né adeguatamente rappresentate. Dai risultati ottenuti è emerso che in una scala da 1 a 7 la sicurezza percepita a Roma si attesta appena a 3,67 e che ben l’81% delle intervistate non si sente adeguatamente rappresentato all’interno delle relazioni istituzionali di quartiere e della vita politica. Un aspetto, quest’ultimo, che si riflette poi sulla stessa partecipazione attiva delle donne nella comunità di appartenenza, con il 57% che sostiene di non prenderne parte. A pesare su questo dato, c’è anche il fatto che il 35% delle donne sostiene di avere 1 sola ora libera al giorno, mentre il 31% appena 2 ore.

Le proposte delle ACLI Roma:

Monitoraggio della condizione lavorativa femminile. Il lavoro dignitoso per una donna significa non solo autonomia, ma riconoscimento della propria dignità e indipendenza. Riteniamo che il Comune di Roma possa offrire il buon esempio promuovendo ed estendendo il monitoraggio delle condizioni di lavoro delle donne e le pari opportunità garantite. Inoltre, proponiamo che la condizione lavorativa femminile diventi un parametro di valutazione e un indicatore di qualità che premi le imprese che partecipano ai Bandi.

Per innalzare il livello di sicurezza della città eterna consideriamo di primaria importanza chiamare in gioco anche la tecnologia, attraverso lo sviluppo di un sistema di app che permettano alle donne di segnalare i luoghi della città dove sono state vittime di violenza o molestia e dove si sentono meno sicure.

Toponomastica al femminile. Sul piano simbolico proponiamo di ripensare la toponomastica e la cartellonistica urbana secondo una visione rinnovata del protagonismo femminile, storico e attuale. Al moneto, a Roma, su un totale di 16.140 di strade e piazze, solamente 630 quelle intitolate a nomi femminili, in opposizione a quelle maschili (7.600).

STRANIERI

I dati

Roma è una città attrattiva per gli stranieri. Principalmente per motivi di lavoro (51%), ma anche per ricongiungimento famigliare (23%). Non mancano, però, le problematiche: il 35%, infatti, sostiene che andrebbe posto rimedio al problema del razzismo.

Il 48% degli intervistati dichiara di essersi sentito abbastanza accettato, seguito dal 26% che si è sentito molto accolto, e dal 16% che si è sentito moltissimo parte integrante della città. Al loro arrivo in città le difficoltà più grandi sono state legate alla lingua (per il 49%), e alla mancanza dei familiari (32,8%), mentre la mancanza di lavoro scende al terzo posto (20,5%).

Le proposte delle ACLI Roma:

Multilinguismo a doppia mandata. Proponiamo di trasformare Roma in una città multilingue, con un multilinguismo a doppia mandata (lingue straniere per gli italiani e italiano per gli stranieri) e un multilinguismo urbano e metropolitano, capace di riflettersi nella segnaletica; cioè nella dicitura delle vie, delle indicazioni stradali, dei mezzi pubblici, e dei luoghi di aggregazione. Riteniamo fondamentale una conoscenza delle principali lingue utilizzate dai cittadini stranieri da parte dei soggetti istituzionali e civili che presidiano gli uffici e i servizi di primaria importanza.

Carta dell’accoglienza. Chiediamo la realizzazione di una carta dell’accoglienza sotto forma di portale on line, strutturata secondo un obiettivo: favorire l’accoglienza, l’orientamento e l’accessibilità ai servizi nei confronti degli stranieri che arrivano nella Capitale.

ANZIANI

I dati:

I nonni e le nonne della Capitale hanno una grande voglia di mettersi in gioco. Il 63% degli over 64 si sente ancora in grado di dare molto alla società, mentre il 75% svolge un ruolo fondamentale di sostegno per la propria famiglia e i figli.

Questa spinta nasce soprattutto dalla loro voglia di socializzare (il 67% teme fortemente la solitudine), ancor di più dopo un anno e mezzo in cui, a causa della pandemia, le difficoltà sono state molte: la principale è stata legata alla difficoltà effettiva di poter uscire di casa, (44%) mentre le rinunce a visite e cure preventive e la sensazione di ansia e paura sono state indicate dal 29% degli intervistati. A brevissima distanza (28%) viene indicato l’isolamento dai familiari come ulteriore aggravio alla condizione di fragilità scatenata dalla pandemia.

Le proposte delle ACLI Roma:

Spazi urbani a misura di anziano. Proponiamo di rendere più efficienti alcuni servizi per agevolare un invecchiamento attivo come: l’allestimento di spazi, all’interno dei negozi, dove potersi sedere, così da permettere ai clienti più anziani di riposarsi; la progettazione di corridoi più ampi, di pavimenti antisdrucciolo e di scaffali più bassi con etichette dei prezzi a caratteri maggiormente visibili; la creazione di percorsi di fitness/benessere nei parchi urbani con punti di sosta dove poter svolgere attività fisica consona all’età; la realizzazione di spazi pubblici conviviali, magari recuperando le tante aree degradate e abbandonate, da immaginare all’insegna dello scambio intergenerazionale.

Condomini solidali. Connettere politiche urbanistiche e politiche sociali è il primo passaggio per ripensare i modelli abitativi che siano alternativi alle attuali tipologie socioassistenziali. Proprio per questo suggeriamo di sviluppare l’area dell’Indipendent living, incentivando il co-housing e attivando anche altri modelli residenziali innovativi come i condomini solidali.

Servizio civile municipale. Siamo fortemente convinti che la società debba considerare gli anziani una vera e propria energia rinnovabile, capace di illuminare tutti gli spazi del vivere civile. All’interno di questa visuale la nostra idea è quella di far nascere un Servizio Civile comunale, destinato alla terza età. Una iniziativa dove gli anziani possano offrire il proprio contribuito all’uscita delle scuole, nei parchi pubblici e nelle strade, in cambio di benefit sociali.

FAMIGLIE

I dati:

La pandemia ha colpito molto duramente le famiglie romane: il 44% ha chiesto aiuto economico ai parenti per far fronte ai problemi economici generati dalla crisi sanitaria, mentre il 38,2% agli enti statali e il 7,7% addirittura ad estranei. Nel 73,5% dei casi sono stati chiesti aiuti economici perché molte delle fonti di guadagno principali sono venute a mancare: è stato perso infatti il lavoro nel 53% dei casi oppure è terminata l’attività di rendita. Come conseguenza, il 39,3%, ha eroso tutti i risparmi.

Tasti dolenti risultano anche la conciliazione famiglia-lavoro, molto difficile per oltre 2 famiglie su 3 (72%), e quello della gestione e dell’accoglienza delle fragilità, oltre il 69% delle famiglie con disabili intervistate, infatti, dichiara una carenza di servizi specifici dedicati. Difficoltà evidenti anche per passeggini e carrozzine: Roma viene valutata carente sia sulla pulizia delle strade (in una valutazione da 1 a 7 la media si attesta su 1,8) sia sul decoro urbano del quartiere (sullo stesso tipo di valutazione la media è 2,12).

Le proposte delle ACLI Roma:

Bollino “Family audit”. Giudichiamo opportuno che si progetti una nuova politica della natalità per uscire dall’inverno demografico favorendo allo stesso tempo l’occupazione femminile. È primario rendere praticabile l’armonizzazione del lavoro con quello di cura, e in questo è chiamata in causa non solo l’organizzazione del mondo produttivo, ma anche i tempi della città, la pianificazione dei trasporti (per una mobilità family friendly nelle tariffe e negli orari) e un rinnovato rapporto tra centro e periferie che renda le infrastrutture di queste ultime pienamente autonome ed efficienti. Riguardo il settore produttivo il Comune potrebbe essere da esempio certificando le sue aziende partecipate, maggiormente attente alla conciliazione famiglia/lavoro, con il bollino family audit.

Aiuti per contrastare lo spreco alimentare. Chiediamo la delibera del Comune affinché siano introdotte le agevolazioni e gli sconti sulla TARI previsti per gli esercenti che si impegnano nel donare le eccedenze alimentari. Tutto questo esige un coinvolgimento diretto delle organizzazioni sociali impegnate nel recupero delle eccedenze che devono essere certificatrici dei quantitativi donati.

Territorio vicino alle famiglie. È imprescindibile garantire una maggiore pulizia e percorribilità delle strade per i passeggini e le sedie a rotelle. Proponiamo l’introduzione del bollino “Family in Roma”, una certificazione che premi le strutture pubbliche e private attente alle esigenze delle famiglie. Per esempio, i Municipi che ottengono la certificazione dovrebbero garantire scuole aperte nel pomeriggio; orari degli uffici comunali compatibili con quelli familiari e lavorativi; parchi gioco attrezzati per i bisogni dei bambini con disabilità. Le strutture ricettive, invece, dovrebbero mettere a disposizione: fasciatoi, culle, spondine anticaduta, pannolini, scalda biberon, spazi gioco, baby club e baby-sitting. Infine, chiediamo l’installazione dei fasciatoi all’interno dei bagni con particolare attenzione anche a quelli degli uomini.

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