L’amore conta, eccome se conta. Conta tantissimo soprattutto quando apriamo il nostro cuore e facciamo qualcosa di bello e solidale per gli altri e per la nostra bellissima città. È stata questa l’idea chiave che ha animato lo spettacolo conclusivo dell’ottava edizione dell’Ottobrata Solidale, “L’amore conta”.
Sullo splendido palco Teatro di Villa Lazzaroni, lunedì 17 ottobre 2022, abbiamo acceso i riflettori sulla bellezza della solidarietà. Lo abbiamo fatto seguendo gli spartiti della musica e dell’arte, regalandoci una serata, condotta dall’autrice Concita De Simone, dal responsabile area cultura ACLI di Roma, Paolo Mellucci, e dalla conduttrice Rai, Benedetta Rinaldi, che ci ha fatto battere il cuore dal primo all’ultimo minuto.
Prossimità e relazioni
“Nonostante una pandemia devastante, una guerra terrificante e una crisi energica, che sta piegando aziende e famiglie, non ci rassegniamo e teniamo le braccia sempre aperte ad accogliere vecchi e nuovi bisogni e le antenne sempre alzate”. Questo in apertura di serata il pensiero della nostra presidente Lidia Borzì, che ha messo in luce il senso del claim “Tessere Comunità”: il filo rosso di tutti gli eventi di questa nuova edizione dell’Ottobrata.
Soprattutto in questo momento ha spiegato che è “fondamentale tessere comunità per ricostruire tessuto sociale sfilacciato, per non lasciare solo nessuno, favorendo i legami di prossimità, per farsi ciascuno tessera del mosaico che deve rappresentare tutta la bellezza di una comunità coesa”.
Che spettacolo
La prima tessere del mosaico è stata subito di grande impatto. Merito del talento delle due attrici Maria Chiara Cimini e Giulia Tamburini che sotto un cielo carico di stelle hanno dato vita alla piece teatrale “Roma 2082”, in cui una nonna anziana, volontaria delle ACLI di Roma, ha raccontato a sua nipote un anno di esperienze vissuto con noi al servizio del bene più prezioso che c’è, quello Comune. Parole delicate, piene di vita e di impegno che ci hanno aiutato a rileggere il nostro impegno nell’ultimo anno.
Subito dopo abbiamo iniziato ad alzare il volume della serata con la voce della cantante Stefania Vero e la musica di Stefano Lattanzi e Pierluigi Campili. A questo magnifico trio il compito di reinterpretare due capolavori della canzone italiana: “L’amore conta” di Luciano Ligabue e “Controvento” di Arisa. Sfida superata. Brillantemente!
L’omaggio a Roma è stato il campo magnetico più forte dello spettacolo. Ad attrarci in un viaggio dentro la canzone popolare romana sono stati in primis i TheRoma, il duo composto da quegli straordinari interpreti che portano il nome di Nadia Natali e Alberto Laurenti. Arrangiamenti eleganti e trasversali, acrobazie vocali, ecco il loro spartito che ha scaldato il cuore della platea, riportandola nei vicoli di Trastevere. Nel cuore di Roma e della romanità.
L’omaggio ai tessitori di solidarietà
Il lavoro di rete per noi delle ACLI di Roma è cifra, stile e metodo del nostro agire sociale. Come sottolineato durante la serata dalla presidente Borzì è “l’arco di volta su sui si sviluppa il nostro impegno” e allora lo spettacolo è stato anche l’occasione per consegnare i Telai Solidali. Un riconoscimento speciale dedicato alle realtà che in questo anno hanno contribuito insieme a noi a tessere reti sociali nel territorio di Roma. Aree d’impegno diverse, ma un font unico: tessere comunità.
Hanno sfilato così sul palco tutti gli attori del Bene Comune con cui abbiamo avuto l’opportunità di collaborare. Per l’accoglienza dei profughi ucraini abbiamo premiato la Basilica Minore di Santa Sofia, la parrocchia San Bonaventura da Bagnoregio, il Ciofs FP Lazio, l’Assessorato alle Politiche Sociali di Roma Capitale, il Municipio Roma VIII e il Municipio Roma Xl. Per il contrasto alle povertà materiali, educative e sanitarie gli Ambulatori di Ginecologia del Policlinico Universitario A. Gemelli IRCCS, la LILT lega ltalliana per Ila lotta contro i Tumori, l’AS Roma, la Fondazione Progetto Arca Onlus, Nonna Roma e l’Istituto di Istruzione Superiore “Via di Saponara, 150”. Infine, per l’impegno a favore dei giovani e il lavoro, Mediafriends Onlus, e UDU Sapienza.
Un gran finale
Cura, amore, solidarietà, sono state le tre parole che hanno riempito l’intera serata. È stato bellissimo vederle disegnate dall’artista di strada, Daniela Mei. Come ha fatto? Dando campo libero alla creatività. Niente carta e penna. Sul palco le ha impresse volteggiando accompagnata da una serie di pirotecniche luci al LED. Come a voler ribadire la luminosità di queste parole. Sempre capaci di illuminare gli angoli più bui.
Ogni spettacolo che si rispetti ha bisogno di un gran finale. Un modo per salutare il pubblico, e ringraziarlo di tutto l’amore che ha trasmesso durante la serata. Il nostro ha avuto la voce e la musica folk-rock, ispirata alla tradizione romanesca, del cantautore romano Marco Conidi e de “L’Orchestraccia”. Un’esibizione musicale/spettacolo, un vortice di emozione tra tradizione e modernità, che ci ha fatto sorridere e ballare tutti insieme.
E sì te lo vojo dì…che l’amore conta.
Sempre.